sabato 27 dicembre 2008

santità moderna

SANTITA' MODERNA





















SANTITA' MODERNA


Stamattina ho squillato alla porta. Nessuno ha risposto, perchè una specie di corrida c'era all'interno. Riconoscevo lei, detta la Cicciona, che stava dando del "bidone dell'immondizie vivente" a lui e lui le assicurava che è stata una vitella durante l'infanzia.

Lei ha replicato che è il falegname più cornuto d'Italia, nonché d'Europa (la seconda parte di questa affermazione trova fondamento nell'illegittima relazione che la madama avrebbe intrattenuto con un vigile francese).

Io piazzavo i dodicesimi e tredicesimi squilli, più modulati e prolungati che potevo.

"Hanno suonato!", ha detto lui.

"Che fine segugio!", lei.

Le dice di andare ad aprire, ma lei che non è stata educata dalle suore ha detto: "Vaffanculo!"

"Ma vacci ad aprire che 'sto in mutande!"

"E con ciò?"

Lui: "Deve essere la dottoressa Salvotti, non farmela aspettare in piedi!"

Allora lei: "Così cresce!"

"Ti prego..!"

"Mi rompe i coglioni, se proprio vuoi saperlo con le sue arie superiori e il suo modo di prendere la faccia della gente per un sedere!"

"Se è la tua che prende per un sedere, la capisco! Sembri un clistere!"

Una sberla ha sottolineato la sgradevole affermazione. E si è riscatenato l'incontro di tennis-insulti.

Lui ha rivelato a tutti i suoi vicini attentissimi che lei è di famiglia socevole. Lei ha rivelato che lui è di una famiglia di stupidi.

Ho preso la decisione di sedermi sulle scale per aspettare la fine delle trasmissioni. Non ero la sola: c'era un tizio abbrancato alla ringhiera, una matrona su un bidone rovesciato, uno mezzo sordo ha messo la batteria.. loro dentro in pieno ciclone, arrivati ai piatti volanti.

La casa tremava, si sentivano ruggiti, barriti, latrati, ragli, bestemmie. Il tizio del piano di sotto è volato giù a farsi un sandwich, onde resistere fino alla fine dell'incontro. Il sordo ha abbassato il volume al minimo. Di solito scopre che gli è bruciata la casa solo il giorno dopo, ma sente benissimo questo cataclisma. La matrona ha sfondato il bidone capovolto, s'è abbassata di 60 cm.

Io ad un certo punto ho deciso di stoppare le ostilità tra i coniugi, ho suonato ancora una volta per educazione, dopo di chè ho iniziato a dare pugni.

Dovevo ritirare un assegno, il mio! La sola preoccupazione che avevo era che durante il terremoto non fosse andato perduto.

La porta, per Giove!, era aperta! Sono entrata in un (scusate) porcile, avanzando a radar ho raggiunto la cucina. Uno spettacolo dantesco si è offerto ai miei occhioni verdi.


Lei in sottoveste nera, calze nere, occhio nero seduta in un mare di cocci, ansimava come un intero sindacato di nutrici. Un pettine di autentica plastica, interamente scolpito a macchina, pendeva da una delle sue ciocche disordinate.

Per quanto concerneva il balordo, era tutt'altra cosa, tutt'altra! Era in mutande, cosa che già sapete, inoltre indossava una maglietta alla pescatora e il cappello ammaccato in testa.

La brillante coppia mi ha guardato. "E' la Salvotti!", ha balbettato lui.

"Si convengo", ho detto, "e scusate l'interruzione, ma non ho tempo!"

Sull'acquaio la radiolina a transistor (ma che roba è 'sto transistor?) traballava la mazurca di periferia, ho porto la mano alla signora per aiutarla, lei si è sistemata i capelli e ha vezzeggiato: "Oh, cara, chissà cosa penserà a trovarmi in una tenuta così!", "Francamente non trovo niente da pensare!"

Lui: "Caschi proprio giusto! Stavo finendo di prepararmi!" Di prepararsi, a cosa?

Ha spiegato che lei ha dato da risuolare le scarpe ieri e a parte le pantofole non aveva niente per uscire!

Lei: "E gli stivali, fesso?" Lui ha fatto un sorriso luminoso: "Ma certo i miei stivali di pesca! Ha qualcosa nella crapa mia moglie!"

Io ho pensato che vabbè diventare una piccola santa santorum, ma se adesso avrei dovuto pure assistere anche alla riconciliazione, preferivo finire laggiù.

"Hai l'assegno?", ho domandato.

"Permetti, piccola lady? sono sempre stato ordinato, io!" Ha svitato il coperchio della zuppiera, dentro c'era la patente di caccia, il passaporto, un santino di suor Teresa, la ricetta di trippe, il permesso di pesca, la foto di una negrotta nuda, ma niente assegno!.

"Allora?", ho sibilato.

La Cicciona si è scatenata. Ecco che attaccava a raccontare l'incostanza, l'idiozia del suo congiunto. E lui: " Bè, hai finito di sbattere il mio panegirico in pubblico? Faresti meglio ad aiutarmi..." porco qui, porco là.


Gridando sempre, hanno cercato dappertutto. Alla fine hanno cercato nel loro feudo, nel bidone dell'immondizie. Lo ha rovesciato sul pavimento della cucina e tra pelati, cartaccia unta, scorze di papate..."Eccolo qui!" sono esplosi! Mi ha passato un pezzo di carta pieno di semi di pomodoro, l'ho preso tra il pollice e l'indice, roba da colera!

Per essere gentile lui mi ha accompagnato all'auto. Ci siamo fatti un pezzo di strada a piedi. Camminando lui faceva uno strano rumore, come quello che fa una famiglia di ippopotami attraversando uno stagno, because gli stivali! Allora gli faccio: "Ma che cavolo ci ha messo dentro perchè facciano tutto quel caos, mister?" Non ne potevo più dalla curiosità, sembrava un reggimento che si mangia la sbobba.

Lui ha alzato quella sua miserabile testa e ha assunto l'aria importante da direttore dei magazzini generali: "Olio!".

"Scusi, barone?"

"E' una ricetta che mi ha dato uno che lavora nella gomma, gli impedisce di rovinarsi!"

"Mi faccia capire, Mylord, allora lei viaggia coi piedi a bagno nell'olio, addesso?",

"E con questo? Cosa c'è di male?"

Ho immaginato i suoi mostruosi piedacci immersi in quella materia viscida e viscosa e ancora adesso, credetemi fratelli, un brutale fremito mi percorre tutta.

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